Il Partito Democratico si è riunito stamani, nei locali della sede del PD, in via Bentivegna n. 66, per presentare il documento con si chiede “al presidente della Regione Raffaele Lombardo, quale autorità di vigilanza, di procedere allo scioglimento del Coinres e per chiedere all’A.r.r.a di predisporre gli adempimenti e le direttive perché la gestione dei rifiuti possa in via transitoria essere esercitata dai singoli comuni che costituiscono il Consorzio”. Erano presenti il capogruppo del Pd all’Ars Antonello Cracolici, il coordinatore provinciale Leonardo Passarello, i deputati regionali Giuseppe Lupo, Gaspare Vitrano e Davide Faraone e il responsabile delle Politiche Economiche del Pd Franco Piro.
Ad aprire i lavori è stato il coordinatore provinciale Leonardo Passarello. “Il Coinres in meno di tre anni – ha detto Passarello- ha triplicato i costi della gestione dei rifiuti, infatti i 22 Comuni prima della gestione del consorzio sopportavano un costo di 15.798.000 euro, per l’anno 2009 si è passati invece ad un costo pari a 40.000.000 di euro che sarò pagato dai cittadini e che si aggiunge al costo ambientale e sanitario. Non solo, il Coinres ha cumulato in soli tre anni debiti per oltre 22.667.000. Questi numeri parlano chiaro e dimostrano che è stata creata una struttura consortile elefantiaca, inefficiente e clientelare, che deve essere sciolta per la tutela dei cittadini e dei 22 Comuni del comprensorio dell’Ato Pa 4 e di tutti i lavoratori”.
“Il Coinres – ha detto il capogruppo all’Ars Antonello Cracolici- deve essere sciolto perché ha fallito tutti suoi obiettivi. Si assiste infatti ad un impazzimento totale del sistema che provoca elevatissimi costi per i cittadini che continuano a trovarsi i rifiuti per strada. La Regione deve quindi sciogliere il consorzio e nominare un commissario in attesa della riforma che deve basarsi su tre punti principali: la riduzione degli Ato in Sicilia, avendo come dimensione territoriale le province, la predisposizione di un piano rifiuti che si fondi sulla raccolta differenziata e che trasformi gli stessi rifiuti in risorsa economica e un piano discariche straordinario. Misure necessarie per il futuro della Sicilia perché altrimenti si rischia lo stesso disastro campano”.
Palermo, 10 luglio 2009
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