martedì 7 aprile 2009

Terremoto in Abruzzo. Cosa fare e cosa non fare: come rendersi utili senza creare intralci

di Francesco Costa
Tantissime persone in rete si stanno affannando alla ricerca di coordinate e informazioni per dare una mano alle popolazioni colpite dal sisma. Su Facebook, sui forum e sui blog stanno circolando però diversi appelli che rischiano di portare fuori strada chi vuol dare una mano e addirittura intralciare chi sta operando sul posto in queste ore. C'è il rischio infatti che la partecipazione emotiva di queste ore porti persone di buona volontà a compiere gesti che rischiano di ostacolare le operazioni di recupero, così come esiste il rischio che tra qualche settimana la gara di solidarietà si arresti e lasci le popolazioni dell'Abruzzo abbandonate al loro destino. Per questo, è bene seguire alcune regole basilari per questo tipo di situazioni.


Non telefonate alla Protezione Civile dell'Abruzzo, per ora

Non telefonate al centralino della Protezione Civile dell'Abruzzo per proporvi come volontari o avere informazioni: le linee telefoniche devono rimanere libere per permettere rapide comunicazioni a chi segnala ritrovamenti ed emergenze.

Non andate in Abruzzo da soli

Non raggiungete i luoghi colpiti dal terremoto individualmente e se non avete esperienza in operazioni di protezione civile. Verrà il momento in cui saranno utili il conforto e il lavoro dei volontari, ora no: tirare fuori la gente dalle macerie è un’operazione delicata e non ci si può improvvisare, a meno di correre il rischio di intralciare i professionisti e peggiorare le cose. Non andate in Abruzzo da soli, non invitate le persone ad andarci e non diffondete appelli che invitano a farlo. Vi avranno raccontato le storie di trent’anni fa, del Friuli e di chissà quale altro terremoto del passato: le cose sono cambiate. Nei prossimi giorni serviranno certamente persone che aiutino gli sfollati ma finché non si finisce di scavare tra le macerie evitate di intralciare i lavori e intasare le strade.

Rivolgetevi a enti e associazioni, sempre

Se volete raggiungere l'Abruzzo, telefonate alla Protezione Civile della vostra regione (purché non sia l'Abruzzo, ovviamente) e fatevi segnalare le associazioni che stanno preparando convogli di persone e beni di prima necessità per l'Abruzzo.

Dilazionare le donazioni di sangue, sempre

In questo momento non c’è alcuna emergenza sangue: l’Avis ha chiesto ai tantissimi donatori di fermarsi, perché i centri sono congestionati e le scorte sono più che sufficienti a soddisfare le richieste. Donate il sangue nelle prossime settimane, senza cambiare la frequenza con cui lo fate regolarmente. Convincete altre persone a donare il sangue, che fa bene sempre. Ma non intasate i centri: qualora servisse altro sangue, l'Avis diramerebbe immediatamente una comunicazione ai suoi donatori.

Fate attenzione a donare soldi, sempre

Stanno già fioccando decine di sottoscrizioni e raccolte di denaro per le vittime del terremoto e la truffa è sempre in agguato: per il momento, fidatevi solo di Croce Rossa Italiana, Caritas, Poste e altri enti o istituzioni noti e affidabili. Versate i soldi direttamente sui loro conti e non via altri intermediari, a meno che non siano di vostra estrema fiducia: le coordinate bancarie dei loro conti correnti si trovano facilmente online, mettete come causale “Terremoto Abruzzo”.Sicuramente state già ricevendo via email e su Facebook frotte di appelli alla solidarietà: inoltrare tutto alla cieca e senza essere certi della veridicità e dell'affidabilità di quel che si dice in giro rischia di essere più dannoso che utile. Controllate che non contengano informazioni false o non aggiornate, controllate che non contengano i numeri telefonici della Protezione Civile o riferimenti a un’emergenza sangue che non esiste: inviare appelli errati può essere controproducente e alimentare la confusione, Mentre invece questi sono i momenti in cui più di ogni altra cosa serve equilibrio e buon senso.
L'Unità, 07 aprile 2009

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