Libera: “Un segnale importante, non perdiamo l’occasione per fare luce sugli affari delle mafie”
“Milano e la Lombardia sono il caso emblematico della ramificazione molecolare della ‘ndrangheta in tutto il Nord”: così si legge nella relazione sulla ‘ndrangheta, presentata nel febbraio 2008 dalla Commissione Parlamentare antimafia. Nonostante fosse stata approvata all’unanimità la relazione suscitò forti polemiche a Milano, sia a livello istituzionale che di opinione pubblica. In quel clima, le forze di minoranza avanzarono la proposta di istituire una Commissione d’inchiesta sul fenomeno mafioso a livello comunale, ma proprio un anno fa una prima iniziativa venne respinta. Partì allora una campagna di sensibilizzazione civile prima e di raccolta di firme dei cittadini poi, promossa da Libera per invitare il Consiglio Comunale a rivedere la decisione presa. A distanza di un anno, l’importante risultato è stato finalmente raggiunto, perché il Consiglio Comunale di Milano ha votato, nella seduta di ieri sera, l’istituzione di una “Commissione d’inchiesta sugli interessi mafiosi attivi nel territorio milanese”. “Siamo contenti – ha dichiarato l’avvocato Ilaria Ramoni, referente di Libera Milano – per la decisione presa ieri sera del Consiglio Comunale. Era da tempo che chiedevamo l’istituzione di una Commissione comunale che servisse ad approfondire la questione delle infiltrazioni mafiose in città, anche in vista del prossimo Expo 2015. Anche la raccolta delle firme dei cittadini, promossa da Libera Milano, è sicuramente servita allo scopo”. La Commissione è chiamata ad approfondire ambiti ampi e articolati: dalle eventuali infiltrazioni mafiose negli immobili di proprietà del Comune o nelle aziende partecipate, al racket della tratta degli esseri umani e della prostituzione, dal traffico delle sostanze stupefacenti ai fenomeni dell’usura e dell’estorsione, dalle morti bianche all’immigrazione clandestina, dagli affari delle mafie nostrane a quelli delle mafie straniere. Ulteriore compito dei commissari sarà la valutazione critica dell’impatto negativo delle mafie nel tessuto produttivo, economico e sociale del capoluogo lombardo, alla vigilia delle grandi opere connesse alla realizzazione dell’Expo 2015.
“È un segnale importante – ha sottolineato ancora Ramoni – perché anche qui, a Milano, si deve prendere coscienza del fatto che le mafie non sono un problema del sud del nostro paese, ma una realtà globale. Non possiamo perdere questa occasione per fare luce su tanti questioni che coinvolgono Milano così da vicino”.
Milano, 6 marzo 2009
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