La singolare classifica del Times prende spunto dall'esposizione della barba di Darwin. Al secondo posto Rasputin, poi l'attore Brian Blessed. Cristo fuori dal "podio"
DAL nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI
LONDRA - Che barba! L'espressione, in questo caso, va presa alla lettera, non come sinonimo di noia: a guadagnarsi il punto esclamativo, infatti, è la folta peluria che si sprigiona dalle guance e dal mento di Karl Marx. Una singolare classifica pubblicata sul sito del quotidiano britannico Times la elegge "barba più famosa della storia". Il giudizio, ovviamente, è opinabile, e qualcuno magari dirà che il padre del comunismo è stato favorito dal Times perché è sepolto in questa città, nel cimitero di Highgate. Ma se il metodo è scherzoso, l'occasione che ha spinto a redigere una simile graduatoria è serissima: l'esposizione della barba di Charles Darwin, a una mostra al National History Museum di Londra, in celebrazione del bicentenario della nascita del grande naturalista. La barba, naturalmente, si allunga o si restringe, e qualche volta scompare del tutto, a seconda dei periodi storici e delle mode. Quella lunga e grigia alla Marx non si vede più in giro, tranne che frai musulmani convinti; quella di tre giorni che appena incornicia il volto, viceversa, è stata indicata recentemente da un sondaggio come il massimo della sensualità maschile, secondo le donne. La classifica del Times, dopo Marx, mette al secondo posto il mistico russo Grigorij Rasputin, che tante ne combinò alla corte dell'ultimo zar di Russia. Al terzo c'è un attore inglese, Brian Blessed. Al quarto, Gesù Cristo: può sembrare irrispettoso classificarlo alle spalle di un monaco e di un attore, per non parlare di un marxista, ma i compilatori della graduatoria spiegano che il figlio di Dio è ricordato più per quello che ha fatto che per il suo aspetto fisico, barba compresa (e non è che ce l'avesse sempre lunga). Seguono le barbe dello scrittore inglese Charles Dickens, del rivoluzionario bolscevico e fondatore dell'Urss Vladimir Ilich Lenin, del padre dell'evoluzionismo Darwin, del sedicesimo presidente degli Stati Uniti d'America, Abraham Linconl, del leader cubano Fidel Castro e, al decimo postol, dei membri del gruppo rock americano ZZ Top.
(La Repubblica, 15 novembre 2008)
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