di Sal Palmeri
Alla fine del 1957 mia madre ricevette una bellissima lettera dell’allora presidente degli Stati Uniti Dwight D. Eisenhower, il quale le annunciava che le era stata confermata la cittadinanza americana, dato che era nata in America, e che lei sarebbe potuta ritornare in qualsiasi momento lo avesse voluto. Beh, è ovvio dirlo, in seguito a questa comunicazione, i miei genitori hanno fatto tutti i preparativi per emigrare negli USA, ed il primo aprile del 1958 siam partiti con la Vulcania per New York.
Fin dai primi mesi in terra americana, mia mamma, Antonina Ancona, aveva espresso un suo desiderio di andare a Melville in Louisiana per vedere i luoghi dove era nata. Purtroppo, per tante svariate ragioni, lei non fece mai quel viaggio, però 50 anni dopo l’abbiamo fatto per lei, mio fratello Frank ed io, accompagnati da tre miei cugini (Pippo Bonanno, Michela e Rosa Roppolo) e mia zia Lillina Musso Ancona, venuti dalla Sicilia, mia cugina Concetta Ancona, che abita in Glendale Queens, e da Leonardo e Tanina Ancona, altri due miei cugini che abitano in Florida.
Ci siamo tutti incontrati a Melville, assieme a piu’ di 300 nostri parenti americani, di cui fino a qualche tempo fa non sapevamo della loro esistenza. Perchè a suo tempo, quando nel 1911 i miei nonni, Leonardo e Concetta Ancona, dopo una permanenza qui in America di 7 anni, e durante i quali avevano avuto 3 bambini, mia mamma, zio Vincenzino e zio Francesco, ritornarono in Italia, lasciarono un fratello e una sorella, dei quali con l’andare degli anni perdettero le tracce. Almeno noi nipoti non sapevano della loro esistenza, fino a poco tempo fa, quando dall’America alcuni pronipoti americani decisero di andare in Siclia e scoprire le proprie radici. In questo modo è nato il nostro rapporto con questi parenti da noi sconosciuti.
Sabato 19 luglio scorso a Melville, presso la piccola sala dell’unica chiesa cattolica in paese, è avvenuto l’incontro, la riunione. Non vi nascondo le emozioni che ognuno di noi ha provato: ad ogni stretta di mano, ad ogni abbraccio, ad ogni bacio...una emozione diversa. Durante la cerimonia d’apertura, quando la hostess Cynthia Ancona Neal ha dato il benvenuto a tutti noi, la mia mente provava ad immaginare quello che era successo 104 anni prima, quando i miei nonni arrivarono in questo sperduto piccolo paesino agricolo della Luisiana alla ricerca del sogno americano. Sono rimasti nei campi di Melville a coltivare il cotone e le canne di zucchero per circa 7 anni prima di ritornarsene in Sicilia.
Per l’occasione di questo incontro il tricolore italiano era visibile ovunque... anche sulle tavole ricoperte con tovaglie di colore verde bianco e rosso. Sulla parete della sala c’erano esposte un centinaio di fotografie di Roccamena, provincia Palermo, nostro paese nativo. I miei cugini, il rag. Pippo Bonanno e sua moglie la professoressa Michela Roppolo, hanno portato, inoltre, poster, libri ed opuscoli che illustravano la storia del paese e che hanno distribuito ai presenti. Da New York abbiamo portato biscotti alla mandorla e sfogliatelle, una vera leccornia per i presenti.
Per Catherine Ancona Morelli, una delle organizzatrici di questa Riunione Familiare tra le due sponde dell’oceano, venuta con suo marito Ralph dallo Stato dell’Illinois l’incontro è stato importantissimo - ha detto - “perchè mi ha dato l’opportunità di conoscere questi parenti venuti dall’Italia, da New York e dalla Florida e di incontrarmi con tanti altri parenti che non vedevo da anni... I love it!”. Cynthia Ancona Neal, ha continuato dicendo: “Questo è un giorno memorabile. È stato bello radunare tutte queste persone che si amano, che si rispettano, persone che sono venute dalla Sicilia, dalla California, dal Texas, dallo Stato di Washington, dall’Illinois, dalla Florida, da altre parti della Louisiana e da New York, per celebrare tutti assieme il nostro retaggio roccamenese. A Tamra Ancona questo incontro ha fatto ricordare sua nonna Elizabeth Ancona. Per Michela Roppolo, moglie di mio cugino Pippo Bonanno, vedere tanta gente l’ha emozionata perchè non pensava che ce ne fossero tanti, e poi – ha continuato - così legati alle loro radici, così desiderosi di incontrarci, veramente mi sono commossa e mio fratello Frank ha aggiunto: “Principalmente sono felice per essermi associato al gruppo dei parenti venuti dall’Italia, a quelli di New York, della Florida e a quelli di Melville Louisiana. Per me questa giornata è stata molto emozionante. Alla riunione sono intervenuti anche altri oriundi di Roccamena, le famiglie Roppolo, Campisi e Diesi. L’evento è stato coronato da una “proclamation” del sindaco di Melville, che ha voluto essere presente a questa celebrazione familiare. Il giorno prima del memorabile incontro i miei familiari ed io abbiamo visitato i luoghi ove presumibilmente i miei nonni abitarono ed ove mia mamma visse fino all’età di 3 anni.
FOTO. Dall'alto: Sal Palmeri tra i suoi cugini e una zia; Parenti di New Orleans; Il campo dove lavorava mio nonno.
I thank you my cousin Sal for documenting the events of our family reunion. When I walked into that church hall and saw all the faces of my relatives I was overcome with emotion. It was especially exciting to be reunited with my cousins who had come from Italy.
RispondiEliminaI am grateful for the time we all spent together in New Orleans, it was a pleasure being tour guide for my New York and Italy relatives. Looking forward to us all being together again in Roccamena.