(ANSA) - CORLEONE (PALERMO), 21 LUG - La figlia minore di Salvatore Riina, Lucia, 28 anni compiuti lo scorso 11 aprile, si sposerà dopodomani, mercoledì mattina, nella chiesa dell'Immacolata, a Corleone, con Vincenzo Bellomo, rappresentante, con cui è fidanzata da alcuni anni. Dopo la cerimonia è previsto l'intrattenimento nel ristorante "La Schera" dov'è atteso un centinaio di persone. Il futuro marito della più piccola dei quattro figli del capomafia corleonese, condannato a diversi ergastoli, ha 34 anni ed è già stato al centro delle attenzioni investigative antimafia perché sospettato di essere il "Vincenzo Belluomo" di cui si parla in un pizzino ritrovato nel covo di Montagna dei Cavalli, a Corleone, dov' è stato arrestato l'altro padrino corleonese, Bernardo Provenzano. Nel bigliettino, scritto dal capomafia palermitano Salvatore Lo Piccolo, che all'epoca era latitante, c'è un riferimento a una persona da segnalare a "Sisa, Ferdico eccedera eccedera". Il boss di San Lorenzo rispondendo a Provenzano dice "io li conosco tutti" e quindi "non ci sono problemi". L'ipotesi investigativa sostiene che Bellomo sarebbe stato aiutato dalla mafia per piazzare i prodotti di cui è rappresentante nelle catene della media distribuzione palermitana.
Al matrimonio parteciperanno la madre, Ninetta Bagarella, sorella di Leoluca, mafioso e sicario anche lui con più ergastoli sulle spalle, e gli altri due figli di Riina: Maria Concetta, 34 anni, sposata con Toni Ciavarello e con un figlio, e Giuseppe Salvatore, 31 anni, condannato a 8 anni e 10 mesi di carcere ma in libertà, da alcuni mesi nel suo paese e sorvegliato speciale, perché l'attesa per la condanna definitiva ha superato i termini per la custodia cautelare, dopo essere stato in carcere circa sei anni. Non parteciperà, ovviamente, il secondogenito del boss, Giovanni, 32 anni, anche lui mafioso, in carcere perché condannato all'ergastolo.
Lucia Riina ha sempre sostenuto di avere scoperto chi fosse il padre solo dopo la cattura del 15 gennaio '93. Ninetta Bagarella, dopo il clamoroso e spettacolare arresto del marito, che era latitante da un trentennio, da parte dei carabinieri del Ros, lasciò la villa super ricca di via Bernini a Palermo e tornò nella casa di famiglia in via Scorsone a Corleone, portandosi i quattro figli ancora ragazzini. Fino a quel momento la bambina pare che fosse convinta di chiamarsi Lucia Bellomo. Salvatore Riina, infatti, venne arrestato con addosso una carta d'identità intestata a Vincenzo Bellomo, agricoltore di Mazara del Vallo, poi condannato per favoreggiamento del boss. Ora Lucia si sposa con un vero "Vincenzo Bellomo". (ANSA).
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