Dopo 40 anni di lavoro come direttore degli scavi archeologici di Monte Jato, Hans Peter Isler, docente di archeologia dell'Università di Zurigo, va in pensione e lascia il sito che il professore ha contribuito in maniera determinante a far conoscere in tutto il mondo. Prima del suo ritorno in Svizzera, l'omaggio della Provincia regionale di Palermo. «Al professore Isler – ha detto il capo dell'amministrazione di palazzo Comitini, Giovanni Avanti – va la nostra gratitudine per l'immenso patrimonio di conoscenze, di passione e di amore per il nostro territorio che ci lascia oggi. Grazie al suo impegno e alla sua dedizione Monte Jato è diventato un punto di riferimento per la comunità scientifica internazionale, un libro di memorie che racconta la storia del Mediterraneo e una risorsa importante per lo sviluppo del turismo». La campagna di scavi a partire dal 1971 ha permesso di riportare alla luce il teatro della capienza di circa 3000 persone. Nella zona sud della città antica sorgeva l'agorà circondata da portici con la sala del Consiglio a ovest. Nella parte residenziale, oltre al tempio di Afrodite è emersa una dimora signorile del periodo greco con cortile a peristilio.All'archeologo, Avanti ha donato lo stemma della Provincia realizzato a mano in ceramica e incastonato nel legno. Alla cerimonia sono intervenuti l'assessore regionale ai Beni culturali, Antonello Antinoro; la soprintendente regionale Adele Mormino; la dirigente responsabile del servizio Beni archeologici, Francesca Spatafora; il critico d'arte Francesco Gallo. Per Isler anche il tributo speciale dell'installazione dell'artista jatino Piero Maniscalco, realizzata nell'agone del teatro greco: un cerchio di sette metri di diametro realizzato con parte del materiale rinvenuto negli scavi e concepito come rappresentazione della «land art». L'opera resterà in allestimento fino al 22 dicembre.
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