A Palermo la commemorazione della strage di via D'Amelio a 16 anni di distanza. Il messaggio di Napolitano: "Il suo sacrificio rimane un esempio di lotta contro la sopraffazione". Il ministro Alfano: "Proprio da oggi scatta un inasprimento del carcere duro per i boss". De Magistris: "C'è una magistratura sana che può fare giustizia"
PALERMO - Dopo la veglia organizzata dai giovani dell'Agesci, dalla mezzanotte di ieri fino all'alba di oggi, sono cominciate con l'arrivo dei bambini delle scuole palermitane le commemorazioni del sedicesimo anniversario della strage di via D'Amelio in cui morirono il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della scorta.Sul luogo della strage il ministro della Giustizia Angelino Alfano, il prefetto Nicola Izzo, il questore di Palermo Giuseppe Caruso, il comandante provinciale dei carabinieri Teo Luzzi. "Proprio oggi, nel giorno della commemorazione della morte di Paolo Borsellino - dice Alfano - ho fatto diramare dai miei uffici una circolare restrittiva sul 41 bis, una stretta nell'applicazione del carcere duro che impedirà ancora di più le comunicazioni tra i boss in carcere".Dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano arriva un messaggio ad Agnese Borsellino, moglie del giudice. "Ricordare tutti coloro che hanno pagato con il sacrificio della vita i servigi resi alle istituzioni - scrive Napolitano - contribuisce in modo determinante a diffondere la cultura della legalità contro ogni forma di violenza e sopraffazione".Il capo dello Stato prosegue così: "Nel sedicesimo anniversario del barbaro agguato di via D'Amelio a Palermo, che il 19 luglio 1992 spense la vita di suo marito e dei giovani agenti - Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Cosina, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina - dedicatisi alla sua sicurezza, desidero far giungere a lei, gentile signora e - suo tramite - a tutti i familiari dei caduti di quel giorno il mio pensiero commosso e partecipe. Rinnovare anno dopo anno il ricordo di Paolo Borsellino e della sua scorta costituisce il doveroso riconoscimento che il Paese tributa al dramma da voi vissuto".Per Napolitano infine "il dolore e lo sgomento per la strage di via D'Amelio restano vivi nella memoria di tutti. La inaudita violenza con cui si colpì un magistrato esemplare, costantemente impegnato nel contrasto alla criminalità organizzata suscitò nel Paese - già segnato dal barbaro attentato di Capaci - una condivisa stagione di lotta contro la brutale spirale mafiosa".E proprio Agnese Borsellino lancia un appello al presidente del Senato Renato Schifani e ai ministri della Giustizia Angelino Alfano e della Difesa Ignazio La Russa: "Non dimenticate mio marito".A Palermo arriva anche il messaggio di Gianfranco Fini, presidente della Camera dei deputati: "Quello di Paolo Borsellino è un esempio luminoso di italianità e di servizio allo Stato testimoniati fino all'estrema ed eroica coerenza. Il suo sacrificio e quello degli uomini della scorta siano di incitamento per mantenere alto l'impegno delle istituzioni e della società civile nella battaglia contro la mafia e ogni forma di criminalità organizzata. Al di fuori e contro lo Stato non c'è civiltà ma la barbarie della prevaricazione e della violenza".Presente invece in via D'Amelio il presidente del Senato, Renato Schifani: "Credo che il miglior modo per ricordare Borsellino, Falcone e tutti i caduti della mafia sia la risposta che la Sicilia sta dando in questi ultimi tempi. La mutata coscienza degli italiani e dei siciliani si può scorgere nella ribellione degli imprenditori contro il racket".Nella Caserma Lungaro sarà celebrata una messa e a seguire vari appuntamenti fra cui un convegno al Palazzo di giustizia. Stasera, a partire dalle 20.30, al via la fiaccolata da piazza Vittorio Veneto fino in via D'Amelio, promossa da Azione giovani a cui parteciperà il ministro delle Politiche giovanili, Giorgia Meloni.Della strage di via D'Amelio ha parlato pure il magistrato Luigi De Magistris: "La nascita della seconda Repubblica sul sangue di Falcone e Borsellino è il segno di un'evidente metastasi interna alle istituzioni. Purtroppo oggi ci sono due magistrature, una sana e una che invece va combattuta. Io ho fiducia in quella parte di magistratura sana che potrà fare giustizia, e portare luce anche sulle stragi di Falcone e Borsellino".
19/07/2008
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