giovedì 5 giugno 2008

Storia. Parla Antonietta Bagarella: Io mafiosa? Sono una donna innamorata

Parla Antonietta Bagarella, per la quale ieri il pubblico ministero ha chiesto quattro anni di soggiorno obbligato. "L'amore non guarda a certe cose... Io ho scelto di amare Totò Riina" - E' accusata di essere stata il collegamento tra il fidanzato, luogotenente di Liggio, ed alcuni esponenti di mafia - "Mi sposerò in chiesa: non voglio fare come la Lucia di Alessandro Manzoni..."

Antonietta Bagarella , la maestrina di Corleone proposta per il soggiorno obbligato, ha dato ieri battaglia, come aveva promesso. Entrata nella camera di consiglio della sezione speciale del Tribunale per le misure di prevenzione, ha parlato per oltre un'ora, respingendo le accuse, contestando uno per uno episodi e fatti contenuti nel rapporto della Questura e dei Carabinieri. La sua foga non ha commosso però i giudici. Il pubblico ministero, dott. Vincenzo Terranova, infatti, alla fine ha chiesto la condanna a quattro anni di confino in un comune del nord, in accoglimento della tesi degli inquirenti secondo la quale è bene che la ragazza lasci Corleone "per stroncare la sua attività in favore della cosca di Luciano Liggio".

Alle nove in punto, Antonietta Bagarella era già al Palazzo di Giustizia con la madre Lucia Mondello e con la sorella Giovanna. Quando l'ho avvicinata, tradiva un comprensibile nervosismo. La vicenda di cui è stata per mesi protagonista ha rinforzato in lei l'istinto della diffidenza. L'ho seguita in una delle cancellerie civili del secondo piano, dove è stata costretta a rifugiarsi per sottrarsi all'assalto dei fotoreporter e ai flash delle macchine da presa.

"Sono nervosa, tremendamente nervosa, anche se mi sforzo di rimanere calma per spiegare ai giudici il mio caso - ha esordito - ma i lampi dei fotografi non contribuiscono a darmi serenità. Poi non amo la pubblicità. Il mio è stato fatto diventare un caso nazionale".

Puntandomi addosso i suoi occhi neri, Ninetta Bagarella ha, per un momento, tradito la commozione:

"Lei - mi ha detto - mi giudicherà male perché, io insegnante, mi sono innamorata e fidanzata di uno come Salvatore Riina. Lo conobbi negli anni '50, quando a Corleone successe quel che successe coinvolgendo tante famiglie, la mia compresa, e quella di Riina. Ero alla prima media, allora, una bambina. E fu quello l'ambiente della mia prima infanzia. Un ambiente triste, che trasformò la via Scorsone di Corleone in una caserma di carabinieri. Con Salvatore ci conoscevamo da bambini. Poi, nel 1963, lo arrestarono. Fra di noi c'era stata soltanto della simpatia. Io sentivo di amarlo. Ma forse, non sono una donna? Non ho il diritto di amare un uomo e di seguire la legge della natura? Ma lei mi dirà perché mai ho scelto come uomo della mia vita proprio Totò Riina, di cui sono state dette tante cose. L'ho scelto, prima perché lo amo e l'amore non guarda a tante cose, poi perché ho in lui stima e fiducia, la stessa stima e fiducia che ho in mio fratello Calogero, ingiustamente coinvolto in tanti fatti. Io amo Riina perché lo ritengo innocente. Lo amo nonostante la differenza di età, 27 anni io, 41 anni lui. Lo amo perché anche la Corte di Assise di Bari, con la sua sentenza del 10 luglio 1969, mi ha detto che Riina, assolto con formula piena da tanti delitti, non si è macchiato le mani di sangue".

Ninetta Bagarella abbassa gli occhi:

"Ora sono qui per lui. Lui, lontano da me da due anni, non si fa vivo né direttamente né indirettamente. Io sono donna. Questo silenzio mi fa dubitare del suo amore. Mi sento sola e avvilita".

Tiene in mano una busta piena di carte."Vuole la mia storia? ", dice. E comincia:

"Incomincio dal mio fidanzamento ufficiale. E' avvenuto nel luglio 1969, due anni fa, dopo che Salvatore Riina fu assolto con formula piena dai delitti attribuitigli e scarcerato. Le è noto che venne a Corleone e fu scarcerato la sera in cui giunse. Non lo vidi quella sera. Dopo venti giorni, giudicato, fu inviato per cinque anni al soggiorno obbligato. Lasciò l'Ucciardone ed ebbe un paio di giorni di permesso per sostare a Corleone e fare le valigie. Fu in quell'occasione che si fidanzò con me. Da allora non l'ho più rivisto.

I miei guai iniziarono dopo che, il 16 dicembre 1969, inoltrai istanza alla questura per ottenere il passaporto. Dovevo recarmi nel Venezuela per battezzare una bambina che mia sorella aveva dato alla luce nel novembre precedente. Il 9 gennaio ebbi rilasciato il passaporto. Il 12 febbraio successivo ricevetti un invito generico "per comunicazioni che la riguardano" dal commissariato di Pubblica Sicurezza di Corleone. Vi andai in fretta per sapere quello che volevano. Il commissario appena mi vide, mi disse di tirare fuori il passaporto dalla borsetta. Feci presente di non averlo con me. Dopo tante discussioni mi informò che in data 7 febbraio 1970 il questore aveva disposto il ritiro del passaporto. Lo pregai di fissare un altro giorno per la consegna. Sono stata denunciata per mancata consegna del documento e, qualche giorno dopo, per calunnia. Ero colpevole di avere detto la verità".

Antonietta Bagarella fa una pausa, alla ricerca di ricordi:

"Dalla pasquetta 1970 fino al 17 aprile, fui letteralmente piantonata in casa mia. Ormai mi avevano tolto l'insegnamento. Mi trasferii a Frattaminore, luogo di soggiorno di mio padre Salvatore. In quel periodo aveva bisogno di assistenza: broncopolmonite acuta, era stato ricoverato all'ospedale Caldarelli di Napoli, reparto medicina. Anche lì fui seguita. Non essendoci a Frattaminore carabinieri e agenti, mi misero alle calcagna dei vigili urbani. Il 21 maggio 1970 chiesi ed ottenni la residenza a Frattaminore sperando che così, lontana da Corleone, avrei potuto trovare lavoro e aiutare la famiglia. Non fu possibile. Ogni notte, per tre volte consecutive e negli orari più impossibili, agenti venivano in casa col pretesto di sorvegliare mio padre e di controllare le persone che l'assistevano. Ero sfinita. Ritenni così opportuno di ritornare a Corleone, dove dalla fine del luglio 1970 e fino al gennaio 1971, sono stata tenuta costantemente sotto controllo e pedinata. Le uniche persone che ho incontrato sono mia suocera e mio cognato. Il 10 giugno 1970 a Frattaminore, ho ricevuto la visita del vice questore Angelo Mangano. Mi chiese notizie di Luciano Liggio. In cambio avrei avuto il passaporto e una sistemazione familiare. Promesse allentanti, ma risposi di non conoscere Luciano Liggio neanche di vista e che il dottor Mangano avrebbe potuto rivolgersi ai familiari del ricercato. Il funzionario, allora, mi invitò a farmi viva da lui, presso il Ministero degli Interni, entro 15 giorni. Sorvolo sul reato, che è intuibile. Io posso dirle, con tutta sincerità, che dal giorno del fidanzamento, cioè da due anni, non ho più rivisto Salvatore Riina né ho più avuto, di lui, notizie né dirette né indirette. Aggiungo che non è vero che dinanzi alla cattedrale mi sono incontrata con don Girolamo Liggio, cosa che hanno detto avrei fatto. E' vero che per caso, uscendo dalla libreria delle suore di San Paolo, ho incontrato padre Piraino, proprietario dell'auto su cui ho preso posto con i miei parenti. Escludo anche di essermi recata presso la curia arcivescovile di Anversa nel tentativo di celebrare nozze segrete con Riina. Dopo tutto quello che è successo, io non posso che sposare alla luce del sole. Non sono una protagonista dei promessi sposi. Non ho alcun interesse a recitare la parte di Lucia nelle nozze segrete con Renzo".

Giornale di Sicilia 27.7.1971

4 commenti:

  1. Cara Ninetta,io te capisco,e piu anche TOTO perche,adeso che ho visto la photo de tu:tu e molto bella,tu no vergogna innamorata de TOTO,le gentes parlare che lui "mafia"ma cos'è questo?no capisco,mi ecco per lungo ammare uno "padrino":MEYER LANSKY al Miami,quando le gentes noi sguardo lui e mi,ce imbeciles parlare:ah la signora e le gangster!no mi importe,MEYER fu uno uomo gentile con mi,molto intelligente,correct regulare,avrei ammare t'incontrare NINETTA,sara per mi con piacere,si tu voglio,e sopprattuto si TOTO tu marito accettare,conosce e ammare la sicilia:Palermo,lercara-friddi,cefalu,santa-flavia,ma no conosce Corleone,forse uno giorno avrei le piacere de conosce ma con tu,cordiali saluti,di cuore PAULINE,sono presto a venire al Sicilia,si e possibile de t'incontrare NINETTA,con piacere...

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  2. P.S:anche ciascuno personna a le dirretto di ammare,l'amore no se commanda!io ammira uno uomo come tu marito TOTO,le gentes sempre criticare e molto facile,ma per aiutare:mai!no le diretto de criticare,quando no aiutare la personna,tu NINETTA per esempio si tu criticare TOTO tu a le diretto,tu e sa mogli,psicologicamente tu l'a aiutare come te figlia-o,ma le altro gentes no le diretto de criticare TOTO stesso si TOTO e cattivo,essiste sempre una ragione a tutto,io ti baciare di cuore,anche ta famiglia,sono sola,ho una vita penoso,io ti capisco,con piacere de potere t'incontrare,si tu le voglio,buono coraggio di cuore,PAULINE

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  3. Direttore. Mi permetto di partecipare in questo blog per fare una riflessione su questo articolo da lei pubblicato.
    Non capisco bene a cosa viene pubblicare un articolo sulla sra. Bagarella vecchio di 37 anni.
    Ho la netta sensazione che lei nel momento in cui non ha per le mani alcuna notizia che pubblicare si appella alla vecchia abbitudine di mettere notizie riguardanti alla mafia.
    Non vorrei pensare che la sua apparente lotta antimafia non sia altro che uno strumento per attirare su di se simpatie in modo di raggiungere obbietivi nettamente politici.
    Con molto rispetto la saluto
    Attentamente
    Francesco DI Frisco

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  4. Caro dirrettore,lei me ditto che io ammira "mafia"ma cos'è questo?e vero ho conosciuto MEYER LANSKY quando sono al viaggi al Miami,ho voluto l'incontrare,per lui parlare ,lui a accettare,malgrada che lui ricco,no importa,io lei dare dove io posso scritto a la signora NINETTA BAGARELLA vorrei avere le piacere de l'incontrare,si le voglio,ma dove e le male?la signora no mafiosa,semplice innamorata de su marito,per mi e magnifico,la signora molto coraggio,esempio direttore:mi io adora SILVIO BERLUSCONI,ho voluto l'incontrare,no mi importa sa "ricchezza"mi importa che io l'adora mai ho visto uno uomo adorabile come lui,con la vita molto penoso che ho,quando vedere mio sogno SILVIO,lui e mio raggio de sole,vorrei una volta dentro ma vita potere le baciare di cuore,ma lui no voglio,perche no sono "ricco",dunque caro dirrettore,e MEYER LANSKY le cattivo,o SILVIO BERLUSCONI che rifiutare de m'incontrare?no sono "mafiosa,sono innamorata de ce sogno SILVIO che no posso avere le piacere d'incontrare,e triste ce vita,lui a uno viso d'amore che no possibile dimenticare,su sguardo,magnifico sorriso:mio raggio de sole,cordiali saluti,grazie de mi capisco,PAULINE

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