lunedì 2 giugno 2008

Pd, sit-in contro il taglio dei finanziamenti delle infrastrutture in Sicilia

Protesta dei parlamentari siciliani del Partito democratico a Palermo, contro il decreto fiscale approvato nel corso del primo consiglio dei ministri del governo Berlusconi: "I soldi servivano per le infrastrutture al Sud"
PALERMO
- Alcuni deputati e senatori e parlamentari regionali del Pd hanno organizzato una protesta stamattina davanti palazzo d'Orleans, sede della presidenza della Regione, a Palermo, contro il taglio dell'Ici. Il sit-in - informa una nota del Pd - è stato organizzato per protestare contro il taglio dei fondi destinati alla Sicilia previsto dal decreto fiscale approvato nel corso del primo consiglio dei ministri del governo Berlusconi".

"I fondi, circa due miliardi di euro, serviranno - prosegue la nota - a coprire il taglio dell'Ici e, per quel che riguarda la Sicilia, saranno prelevati principalmente dai fondi destinati alla realizzazione delle metropolitane di Palermo, Catania e Messina; stabilizzazione degli Lsu di Palermo; viabilità provinciale; realizzazione del campus universitario ad Enna; contributi per danni causati dalla peronospora.

"Un vero e proprio schiaffo alla nostra isola - dice il vicesegretario regionale del Pd, Tonino Russo - perchè, dal momento che i soggetti meno abbienti già oggi sono esentati grazie ad un provvedimento del governo di centrosinistra, i soldi che dovevano servire ad opere infrastrutturali in Sicilia saranno adesso utilizzati prevalentemente per garantire i ricchi che vivono al Nord".

"Si tratta di un atto gravissimo che richiede una pronta e dura risposta da parte di tutti i siciliani - prosegue Piro - a cominciare dal presidente della Regione che di questa battaglia ne aveva fatto un vessillo".

I parlamentari regionali del PD nei giorni scorsi hanno presentato una mozione all'Ars per chiedere al presidente della Regione di impugnare il decreto perchè al consiglio dei ministri nel quale è stato firmato non era stato invitato, come previsto dallo Statuto, il presidente della Regione che avrebbe dovuto partecipare col rango di ministro, in quanto si discuteva di norme che interessano la Sicilia.

"Lombardo
ha fatto sapere che presenterà ricorso, ma questo sarebbe atto amministrativo dovuto. Quello che stupisce - conclude il senatore Vladimiro Crisafulli - è il silenzio del centrodestra siciliano di fronte a questo furto nei confronti della nostra terra".


31/05/2008

Taglio dell'Ici/2: spariti i soldi per le opere in Sicilia

I circa due miliardi di euro che serviranno a coprire il taglio dell'Ici, accusano i parlamentari del Pd, saranno prelevati principalmente dai fondi destinati alla realizzazione delle metropolitane di Palermo, Catania e Messina, alla stabilizzazione degli Lsu di Palermo, alla viabilità provinciale, alla realizzazione del campus universitario ad Enna e ai contributi per danni causati dalla peronospora.

Per questo è stato organizzato un sit-in, a cui hanno partecipato cittadini ed esponenti del Pd. «Il primo atto del governo Berlusconi - dice Antonello Cracolici, capogruppo Pd all'Assemblea regionale siciliana - è un clamoroso scippo alla Sicilia, e Lombardo che fa? Con assoluta riverenza, accetta in silenzio. Altro che autonomista, Lombardo è un ascaro». «Un vero e proprio schiaffo alla nostra isola - aggiunge Tonino Russo vice segretario del Pd in Sicilia - perché, dal momento che i soggetti meno abbienti già oggi sono esentati grazie ad un provvedimento del governo di centrosinistra, i soldi che dovevano servire ad opere infrastrutturali in Sicilia saranno adesso utilizzati prevalentemente per garantire i ricchi che vivono al Nord». «Si tratta di un atto gravissimo che richiede una pronta e dura risposta da parte di tutti i siciliani - prosegue Franco Piro, candidato Pd alla provincia di Palermo - a cominciare dal presidente della Regione che di questa battaglia ne aveva fatto un vessillo».

I parlamentari regionali del Pd nei giorni scorsi hanno presentato una mozione all'Ars per chiedere al presidente della Regione di impugnare il decreto perchè al consiglio dei ministri nel quale è stato firmato non era stato invitato, come previsto dallo Statuto, il presidente della Regione che avrebbe dovuto partecipare col rango di ministro, in quanto si discuteva di norme che interessano la Sicilia. «Lombardo ha fatto sapere che presenterà ricorso, ma questo sarebbe atto amministrativo dovuto. Quello che stupisce - conclude il senatore Vladimiro Crisafulli - è il silenzio del centrodestra siciliano di fronte a questo furto nei confronti della nostra terra».


Pubblicato il: 31.05.08

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