venerdì 13 giugno 2008

I giovani toscani scendono in 'campo' per la legalità

di Mauro Banchini

450 i giovani toscani fra i 16 e i 30 anni che stanno per partire verso Sicilia, Calabria e Puglia per l'edizione 2008 dei campi di lavoro contro le mafie. Appartengono a gruppi vari (parrocchie e Arci, scout e Libera, Legambiente e Caritas). 290 andranno in Sicilia (Corleone, Monreale, Canicattì), altri 115 in Calabria (Polistena, Gioia Tauro, Rosarno, Oppido Mamertina, Varapodio, Melito Porto Salvo, Stilo, Bassano, Bosco Bovalino) e altri 45 in Puglia (Mesagne e Torchiarolo). Saranno ospitati nei beni confiscati alle organizzazioni mafiose (in Sicilia qualcuno di loro abiterà la "roba" di Riina e Provenzano). Presteranno attività lavorativa in terre confiscate e adesso condotte da cooperative.

23, in tutto, i campi: il primo inizia fra pochi giorni, il 20 giugno, e l'ultimo si concluderà il 28 ottobre. Tre le fasi nei programmi di ciascun campo: la mattina è dedicata al lavoro vero! e proprio con trebbiatura del grano, sistemazione dei vigneti! (spietr atura terreni, recinzioni, costruzioni muretti), raccolta di pomodori, lenticchie, ceci, mandorle, peperoni, melanzane, cipolle, basilico. Oltre al lavoro agricolo, ogni pomeriggio è previsto un programma di studio e formazione ("Il territorio, la memoria, l'impegno"): laboratori e incontri di educazione alla legalità anche in ricordo di persone morte violentemente per mano delle mafie. Le serate saranno infine dedicate a iniziative di animazione e di socialità.

"Un'esperienza partita con la Toscana – sottolinea il vicepresidente regionale Federico Gelli – che sta riscuotendo notevole interesse in molte altre Regioni e che è diventata progetto nazionale. Il nostro obiettivo è diffondere una cultura fondata su legalità e senso civico capace di opporsi in modo efficace all'altra cultura, quella della violenza, del privilegio, del ricatto". L'edizione 2008 dei campi ! antimafie è stata presentata a Firenze, nella sede di Regione Toscana, in una conferenza stampa cui – insieme a una delegazione di ragazzi in partenza - sono intervenute anche le associazioni più direttamente impegnate nell'organizzazione dei campi (Libera e Arci, Caritas e Cieli Aperti). Coinvolte anche altre associazioni operative sui temi della legalità: Avviso Pubblico, Fondazione Caponnetto, Associazione Vittime Via Georgofili. Hanno preso parte alla conferenza stampa anche Elisabetta Caponnetto, vedova del giudice, e Piero Luigi Vigna, Procuratore onorario alla Corte di Cassazione. Anche in Toscana – ha precisato Federico Gelli – esistono beni confiscati alla mafia. In tutto sono 23 e si tratta prevalentemente di piccoli immobili (garage, appartamenti) con qualche eccezione importante: una casa colonica nel comune pistoiese di Massa e Cozzale (un podere nascosto in un bosco che il clan Nuvoletta usava come raffineria di droga e che oggi ospita una comunità di recupero per to ssicodipendenti), l'hotel Gran Paradiso a Montecatini Terme (una grande struttura su cui aveva messo gli occhi il Clan della Magliana e su cui si sta ipotizzando una nuova destinazione), la fattoria di Suvignano nel comune di Monteroni D'Arbia, per la cui possibile utilizzazione è in realizzazione un progetto con Comune e Provincia di Siena.
(Agenzia per l'informazione della Giunta Regionale)

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11.06.2008

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