domenica 4 maggio 2008

A proposito di candidature a Presidente della Provincia di Palermo

di ROBERTO TAGLIAVIA
Le imminenti elezioni per il rinnovo della carica di Presidente della Provincia di Palermo impongono scelte coinvolgenti e condivise. In questo senso, andare alle primarie è più che opportuno a condizione di offrire una vera scelta tra candidati di cui siano riconoscibili i tratti caratterizzanti in funzione dell´obiettivo di rilancio della Provincia. Non avrebbe senso organizzare primarie plebiscitarie con l´unico scopo di confermare scelte già avvenute in altre e più riservate sedi. Fino ad oggi, i nomi che sono circolati sulla stampa sembrano, invece, rappresentare schermaglie all´interno di un gruppo dirigente ristretto piuttosto che un serio confronto sulla natura dell´istituzione che si va a rinnovare, sugli interessi e i bisogni della provincia di Palermo.

Il massimo a cui si può aspirare, stando alle scarne dichiarazioni fino ad ora emerse, sembrano essere contenuti di schieramento, questioni tutte interne al centrosinistra, ai suoi equilibri identitari, piuttosto che a una proposta rivolta agli elettori e formulata con l´obiettivo di conquistare il governo della provincia per dare un diverso impulso allo sviluppo del nostro territorio e una diversa efficacia all´amministrazione provinciale stessa. Seguire questa strada tutta interna porta alla sconfitta, come recentemente accaduto a Roma.
E´ mia opinione, infatti, che la recente elezione per il sindaco di Roma sia stata vissuta come un affare interno allo schieramento di centrosinistra, uno scambio di ruoli secondo logiche molto clericali tra Rutelli e Veltroni, quale garanzia di continuità degli assetti e degli equilibri raggiunti in particolare nel PD; tutte questioni di ceto politico da cui potevano apparire strumentali e posticci i temi dello sviluppo di Roma e del funzionamento del Comune.
Se ritengo che questa sia stata la ragione di quella sconfitta, al di là dei meriti personali di ciascuno dei soggetti in campo, penso invece che la candidatura Zingaretti a presidente della Provincia di Roma sia apparsa più in sintonia con la proposta di rilancio di quella Provincia: vero oggetto del confronto elettorale di merito.
Tornando a Palermo e alle nostre prossime elezioni, non vorrei con questi ragionamenti sembrar sottovalutare il tema della credibilità e della forza delle persone e dei nomi da mettere in campo, ma voglio sottolineare che questi hanno valore se sono di supporto a una proposta capace di coinvolgere interessi reali, solo così modificando in profondità gli equilibri elettorali. Zingaretti viene eletto mentre è in corso l´ondata di destra che a Roma porta Alemanno a Sindaco della città: è dunque possibile sovvertire tendenze collettive che appaiono ineluttabili se si riesce a parlare in modo convincente agli elettori di cose che li riguardano e li coinvolgono.
So molto bene che a Palermo un simile confronto appare straordinario se non impossibile, ma il bisogno di organizzare il nostro territorio per rassicurare i cittadini e mettere tutti in condizioni di affrontare le sfide, presenti e future, è di una tale urgenza che non possiamo sottrarci a una tale sfida. Sono convinto che per noi sia possibile scendere in campo per competere seriamente, creando relazioni e possibilità nuove in tutto il territorio provinciale, con un progetto serio e persone coerenti con tali proposte: con un confronto sulle cose da fare, dunque, non sulla scacchiera delle schermaglie fra gruppi dirigenti.
Roberto Tagliavia

Palermo, 30 aprile 2008

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