Tra due mesi si torna alle urne per il rinnovo di 8 Province e 148 Comuni: le candidature entro il 21 maggio, ma già trapelano i primi nomi
PALERMO - Non è terminato il tour de force elettorale per oltre 4 milioni di siciliani che dovranno tornare alle urne il 15 e il 16 giugno prossimi per le amministrative: in ballo c'è il rinnovo di otto Province (esclusa Ragusa) e di 148 Comuni. L'eventuale turno di ballottaggio è fissato per il 29 e 30 giugno.Si dovranno eleggere consiglio e presidente nelle Province di Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Palermo, Siracusa e Trapani. Sono tre i capoluoghi di provincia che saranno interessati dalla tornata elettorale per il rinnovo dell'amministrazione comunale: Catania, per le dimissioni del sindaco Umberto Scapagnini, Messina, retta da un commissario a seguito dell'annullamento delle elezioni, e Siracusa. Oltre ai capoluoghi, ci sono anche altri 145 i comuni che dovranno rieleggere il sindaco e di questi 108 adottano il sistema maggioritario, mentre nei restanti 37 si voterà col sistema proporzionale.Le candidature dovranno essere presentate entro il 21 maggio, ma già emergono i primi nomi dei candidati alle poltrone di vertice. Alla Provincia di Agrigento il presidente dimissionario (dopo quasi dieci anni) Vincenzo Fontana è stato eletto alla Camera dei deputati. Per la sua successione si parla del vice Santino Lo Presti (Nuovo Psi) o di Piero Luparello (Udc), vicesindaco di Marco Zambuto. Anche a Palermo Francesco Musotto ha lasciato la poltrona da presidente in leggero anticipo (il mandato sarebbe scaduto a giugno) per presentarsi alle regionali dove è stato eletto tra le file di Forza Italia. Un altro esponente azzurro, e cioè Francesco Scoma, era tra i papabili per ricoprire la carica, ma dopo la sua elezione a Palazzo dei Normanni sembra essere saltato tutto. In pole a questo punto c'è l'Udc, ma anche in questo caso, sembra lontana la candidatura di Antonello Antinoro (il più votato alle ultime regionali). Il Pd dopo la disfatta alle regionali sta studiando la situazione. Dopo Filippo Collura, alla Provincia di Caltanissetta, potrebbe arrivare Salvatore Messana, attuale sindaco del capoluogo, anche lui tra le fila del Pd. A Catania, dopo Raffaele Lombardo, eletto presidente della Regione, al posto di presidente della Provincia si è già candidato Totò Leotta, segretario provinciale della Cisl, mentre restano ancora non ufficiali i nomi di Basilio Catanoso (riconfermato deputato alla Camera di An) e Raffaele Stancanelli, eletto senatore. Tra i candidati a sindaco del capoluogo etneo, invece, c'è Filippo Drago del Pdl e Elita Schillaci, attuale sindaco facente funzioni.Potrebbe ripresentarsi alle prossime elezioni Cataldo Salerno (Pd), attuale presidente della Provincia di Enna, ma non ha ancora sciolto il nodo della sua candidatura.A Messina si aspetta ancora un accordo nel Pdl per capire chi sostituirà Salvatore Leonardi, che tornerà a fare il direttore amministrativo del Policlinico. L'Mpa vorrebbe Carmelo Lo Monte, appena eletto alla Camera. Per il Comune in corsa Francantonio Genovese, coordinatore regionale del Pd, sindaco prima dell'annullamento delle elezioni, e Fabio D'Amore, uscito dall'Udc, che si presenterà nella lista civica "Rinascita Messina". Ancora in bilico, invece, la candidatura di Giuseppe Buzzanca di An: molto dipenderà dalle scelte della coalizione anche a livello provinciale.Ancora in alto mare le candidature per Provincia e Comune a Siracusa dopo le dimissioni di Bruno Marziano (Pd) e Titti Bufardeci (Pdl), entrambi eletti a Palazzo dei Normanni. A Trapani il dimissionario, Antonio D'Alì (Pdl), è stato eletto senatore. A questo punto in scena potrebbe andare uno dei pupilli del senatore azzurro, Peppe Poma, attualmente vice presidente, ma bisognerà vedere cosa ne pensa Giulia Adamo, altra forzista, che forse vorrà piazzare un suo candidato. In lizza anche l'attuale sindaco di Castelvetrano, Gianni Pompeo dell'Udc. Per il Pd si fa il nome del senatore Antonio Papania. Si dovranno rinnovare anche sette comuni sciolti per presunte infiltrazioni mafiose: Castellammare del Golfo, Vicari, Torretta, Roccamena, Burgio, Riesi, e Terme Vigliatore. A completare il quadro anche le elezioni dei consigli circoscrizionali, riguardanti i comuni di Catania, Lipari, Messina, Comiso, Augusta, Carlentini, Siracusa e Castellammare del Golfo.
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