BARI - Sono più di 100.000 - secondo gli organizzatori - le persone che hanno partecipato alla Giornata della memoria per le vittime di mafia a Bari ( ■ il video ), trasformatasi in una grande e colorata festa alla quale partecipano adulti, ragazzi e bambini. Lungo il percorso (il corteo si è snodato fino al parco di Punta Perotti, dove c'era l'eco-mostro poi abbattuto) sono stati letti gli oltre 700 nomi di tutte le vittime delle mafie. Nomi di semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell'ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti per mano delle mafie solo perchè, con rigore e coerenza, hanno compiuto il loro dovere.
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DON CIOTTI - «Il cambiamento ha bisogno di noi, non di un Dio». Lo ha detto il presidente di Libera, don Luigi Ciotti, sintetizzando l'impegno richiesto ai giovani per Combattere le mafie. «C'è una corresponsabilità che ci appartiene», ha aggiunto mentre sfilava alla testa del corteo a Bari. «Chiediamo allo Stato, alle istituzioni, alle amministrazioni di fare la loro parte, non dimenticando - ha continuato - le espressioni positive e rinunciando a quelle cose che non vanno bene. Dobbiamo prendere coscienza che il cambiamento ha bisogno delle nostre scelte, del nostro impegno, del nostro coraggio, della nostra voglia di metterci in gioco, delle denunce che nella quotidianità fanno la loro parte. In questo senso il lavoro con le scuole, con le università, con il mondo del lavoro, le confische dei beni, sono i segni della concretezza, della speranza».
Il Corriere della Sera, 15 marzo 2008
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