mercoledì 5 marzo 2008

Lumia in un'intervista a "L'Unità": «Così il rinnovamento del Pd si ferma in Sicilia»

di Enrico Fierro

Peppe Lumia, una vita a occuparsi di mafia. Ora è fuori dalle liste. “Un errore non candidarlo”, dice Anna Finocchiaro. “Ha fatto più di due legislature”, replicano dal loft veltroniano. “La lotta alla mafia è una pratica e non una persona. Penso che Lumia verrà a lavorare con noi, è un amico”, promette Veltroni. Intanto lui, Giuseppe Lumia, non risponde al telefono. I capi del Pd ieri lo hanno cercato inutilmente.


Onorevole, nel prossimo Parlamento ci sarà Totò Cuffaro, l'uomo che festeggia a cannoli e rosolio una condanna a cinque anni, e lei no. E' questo il rischio?
“Effettivamente questo rischio c'è, vedremo nelle prossime ore cosa succederà, se ci saranno dei ripensamenti”.

Se il Pd non dovesse candidarla, sceglierà altre liste, altri partiti?
“In questo momento sono interessato al grande progetto del Pd. Veltroni è riuscito a mettere in piedi una grande innovazione che ha raggiunto e scosso le fondamenta del Paese, sia nella società che nella politica. Mi dispiace che una volta arrivati in Sicilia questo grande progetto si blocchi. E' un destino amaro: il rinnovamento si ferma sempre alla punta dello Stretto, viene frenato, storpiato. Il mio impegno di queste ore è salvare questo progetto, fare in modo che viva anche nelle candidature e che sia in grado di tenere insieme legalità e sviluppo.

Si candiderà con Di Pietro?
“Per ora sto ponendo un problema che prescinde dalla mia persona e forse anche dalla mia candidatura. In Sicilia abbiamo un sistema di potere che è entrato finalmente in crisi. Un sistema che fa perno sulle collusioni mafiose, sulle burocrazie corrotte, sul clientelismo di massa e che è in profonda difficoltà, c'è una domanda di cambiamento che mai si era vista. Mi riferisco al mondo dell'impresa e della produzione, alle università, alle associazioni. Ecco, io sto lavorando perché questa domanda di cambiamento trovi una risposta nella politica e abbia una possibilità di riversarsi nelle istituzioni”.

Nella lista al Senato del Pd c'è Vladimiro Crisafulli che nel 2001 parlava amabilmente con un boss di Enna, tale Bevilacqua. Nulla di penalmente rilevante, però...
“Questa candidatura è una cattiva novità che ho sempre combattuto secondo principi di etica politica. Non c'entra niente il dato penale, peraltro risolto con un richiesta di archiviazione da parte del magistrato, parlo delle enormi responsabilità politiche. Contesto questa candidatura, la combatto anche e soprattutto nella sua idea di fondo, nel modo di praticare la politica, nel suo rapporto con le istituzioni, nell'idea che si ha della Sicilia e del suo futuro. E continuerò a combatterla. Il Pd in Italia sta riformando la politica. Ma in Sicilia...”

In Sicilia?
“C'è questo meccanismo, l'isola la si considera un mondo a parte, spesso ci si arrende di fronte alla possibilità di promuovere una classe dirigente in grado di coniugare legalità e sviluppo. C'è una subalternità delle classi dirigenti siciliane verso Roma e i partiti centrali, i quali spesso lasciano mano libera ai vari potentati sul territorio. Tutto ciò è una palla al piede che impedisce la creazione di una classe dirigente moderna”.

Aspirazione difficilmente conciliabile col fatto che Totò Cardinale lascia il posto in Parlamento a patto che venga candidata sua figlia?
“Che dire? C'è una sfida tra innovazione e un panorama di candidature negative, contestate in Sicilia anche da quel mondo moderato che guarda con simpatia al Pd. Bisogna cambiare subito rotta”.

Onorevole, ha sentito Veltroni?
"Ho fiducia in Walter, ma in Sicilia deve avere lo stesso coraggio che sta dimostrando sulle questioni del Nord, e lo stesso coraggio che ha avuto in Calabria e in Campania, insomma è necessario che anche sulla Sicilia faccia un investimento profondo e volti pagina sulle candidature”.

Lei ha fiducia che tutto ciò avvenga e che in Sicilia non vinca l'eterno gattopardo?
“La mia non è una fiducia statica, ma dinamica ed è frutto di impegno quotidiano, di lotta, di programma e di progetto. Sto lavorando perché il Pd dia risposte serie anche con le candidature a quella Sicilia del cambiamento che è frastornata ed ha bisogno di un messaggio forte”.
Pubblicato il: 05.03.08

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