E' stata presentata il 12 gennaio la statua restaurata di San Francesco di Paola . La cerimonia di consegna alla città ed al culto dei devoti è avvenuta nella chiesa del Carmine Corleone, dov’era presente tra gli altri Mons. Salvatore Di Gristina, arcivescovo di Monreale. L’iniziativa del recupero dell’opera è partita dalla dott.ssa. Maria Billeri, presidente dell’associazione medici del Corleonese e a tutti coloro che con il proprio piccolo contributo hanno contribuito alla riuscita di questa nobile iniziativa. Il restauro di questa opera d’arte è un esempio di come, con una spesa contenuta, si può ridare vita ad un capolavoro come la statuta lignea di questo San Francesco che risale al XVII secolo ed è l’emblema di un‘arte semplice e popolare. Realizzata nella seconda metta del seicento, di autore ignoto, era conservata nella chiesa di San Francesco di Paola, che sorge a Corleone in Via Roma a pochi passi dalla sede del Municipio. Il tempo e l’incuria umana l’avevano ridotta in pessime condizioni, appariva tarlata e ricoperta da escrementi di piccioni, che con la loro acidità avevano compromesso il manto del santo. L’opera di restauro effetuata con maestria da Concetto Mazzaglia è stata documentata in ogni sua fase con immagini e foto che poi hanno composto la mostra che è stata allestita nella sacrestia dell’oratorio del Carmine il giorno della presentazione dell’opera d’arte. L’amministrazione comunale, ha contribuito all’iniziativa finanziando la stampa di un piccolo opuscolo curato da Francesco Marsalisi. con la biografia del santo e una ricerca sulle origini storicche del culto di San Francesco di Paola a Corleone. “Questo evento – spiega Francesco Marsalisi –deve farci riflettere sulla consistenza del grande patrimonio artistico della città. Un grande scrigno ricco di storia, di fascino, testimone di una cultura Corleonese che ha attraversato secoli di civiltà, legata alla crescita sociale, ma anche ai valori religiosi e della civiltà contadina: E’ questo che ci dà la possibilità di rileggere pagine del nostro passato, riscoprire percorsi artistici e di vita”. A Corleone, già da qualche anno vi è un’indubbia vivacità culturale che impegna risorse e professionalità che ci hanno permesso di raggiungere risultati brillanti.Il rotary Club sezione di Corleone, ha restaurato due tele di notevole pregio, un altro esempio, il San Ludovico, opera di pregevolissima fattura restaurato nel 2005, da una classe liceale di Corleone ( la terza E del 1972). “Vi sono altri progetti di restauro in corso d’opera – ha detto l’assessore ai beni culturali Lea Cortimiglia – tra questi il recupero di una pregevole tela di fra Felice di Sambuca raffigurante San Leoluca e l’antica pianta della città così come era nel 1700 con ancora le mura e le sette porte che, nel tempo,sono andate tutte distrutte”. Questa iniziativa è stata messa in cantiere dagli architetti, geometri e ingegneri corleonesi, che hanno preso l’impegno di restaurare l’opera d’arte, affrontando le spese necessarie”. Non a caso c’è chi parla di un periodo di rinascimento della città che affida al recupero ed alla fruizione del patrimonio artistico le speranze di uno sviluppo turistico ed economioc dell’intero territorio
Fra. Ma.
Nelle foto (di Francesco Marsalisi) San Francesco di Paola Restaurato e com’era si presentava prima dell’intervento di recupero.
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