mercoledì 2 gennaio 2008

Corleone, i retroscena della convenzione col mattatoio "Alizoo" di Torre dei Fiori

Non si può dire che l’amministrazione comunale abbia affrontato in maniera lineare la vicenda “Alizoo”, l’azienda che gestisce il mattatoio di contrada “Torre dei Fiori”, il cui titolare Salvatore Romeo – stando ai “pizzini” trovati nel covo di “Montagna dei Cavalli” - pagava il pizzo alla Cosa Nostra di Bernardo Provenzano. Quando il caso scoppiò – nell’estate del 2006 - l’allora amministrazione del sindaco Nicolosi continuò a tenere in vita la convenzione con l’Azienda “Alizoo”, che garantiva ai macellai di Corleone un risparmio del 60% sui costi di macellazione, che veniva pagato dal comune. E, a metà giugno di quest’anno, uno dei primi atti dell’attuale amministrazione Iannazzo è stato quello di prorogare per tre mesi la convenzione scaduta (da luglio a settembre 2007). E poi per altri tre mesi ancora (da ottobre a dicembre 2007).
Lo scorso novembre, l’assessore Carlo Vintaloro (con l’accordo del sindaco e del resto della giunta) non ha proposto al consiglio comunale la rescissione di quella convenzione con “Alizoo”, ma la sua modifica. Infatti, ad angustiare il giovane assessore non era tanto il pensiero che il comune restasse convenzionato con un’azienda che probabilmente pagava il pizzo alla mafia. I suoi pensieri erano altri. Pensava, per esempio, di continuare ad assicurare lo stesso ai macellai il risparmio del 60% sui costi della macellazione, riducendo però da sei a tre mesi la permanenza in aziende zootecniche corleonesi dei capi bovini acquistati fuori dal territorio di Corleone. E pensava, addirittura, di garantire la riduzione del 30% sui costi di macellazione anche ai macellai non corleonesi che acquistano capi bovini a Corleone. In sostanza, più che sostenere gli allevamenti corleonesi, l’amministrazione comunale pensava di favorire i macellai e il commercio degli animali, anche attraverso l’introduzione di aiuti illegittimi.
E quando in consiglio comunale ho sottolineato che la vera emergenza era la vicenda del “pizzo” in cui sembrava coinvolta l’azienda “Alizoo”, convenzionata col comune, nonostante l’approvazione da parte della giunta del protocollo “Carlo Alberto Dalla Chiesa” per evitare qualsiasi rapporto con operatori economici succubi o complici di Cosa Nostra, il sindaco e gli assessori hanno recitato la parte di chi cadeva dalle nuvole: non sapevano, non ricordavano, non erano certi... E si era rinviato tutto. Poi, finalmente, nella successiva seduta dello scorso 27 dicembre, hanno deciso di lasciar perdere la convenzione con Alizoo, proponendo una convenzione col comune di Bisacquino, che gestisce un mattatoio pubblico. Hanno avuto cura, però, di far sapere (ufficiosamente) a chi non gradiva la soluzione Bisacquino che se io non avessi sollevato il problema del “pizzo”, si poteva continuare come prima… con Alizoo. Come dire: corretti e lineari… fino alla fine! Comunque, la proposta di convenzione col comune di Bisacquino è stata votata all’unanimità dal consiglio comunale. E’ stata, invece, bocciata la proposta di ridurre da sei a tre mesi la permanenza in aziende zootecniche corleonesi dei capi acquistati fuori dal territorio comunale e l’altra proposta di assicurare un risparmio del 30% sui costi di macellazione anche ai macellai non corleonesi che acquistano bestiame corleonese, perché illegittima. In aula, comunque, ci si è cominciati a chiedere se davvero è giusto (oppure un insopportabile privilegio) continuare a dare un sostegno alla categoria dei macellai, che proprio poveri e disagiati non sembra che siano.
D.P.
FOTO: Un momento del dibattito consiliare sulla convenzione.

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