CATANIA - La Camera dei deputati potrebbe fare dietrofront rispetto allo sbandierato taglio agli aumenti di stipendio dei deputati. Il trucchetto è nascosto nelle pieghe della Finanziaria approvata alla fine di dicembre, che ha deciso di bloccare gli aumenti degli emolumenti di Camera e Senato per tutta la legislatura "in ossequio alla richiesta di sobrietà di tutte le istituzioni". Poichè i senatori si sono opposti al congelamento degli scatti automatici, a differenza dei deputati, tra i due stipendi si è creato 'un dislivello' che è ammissibile dal punto di vista giuridico. È dunque possibile ipotizzare che alla fine di gennaio i 630 deputati potrebbero trovarsi una busta paga di 5.613,59 euro: ben 127 euro netti in più rispetto allo scorso anno. Adesso la parola spetterà al presidente della Camera dei Deputati, Fausto Bertinotti, che ha 'tre alternative'. La prima, lasciare il disallineamento esponendosi a una molteplicità di ricorsi. Se la differenza tra le buste paga delle due Camere rimanesse tale, infatti, nulla vieterebbe ai deputati di fare ricorso (e di vincerlo) contro il vitalizio decurtato. La seconda opzione, quella più probabile, l'allineamento con il Senato. La terza è quella di fare un generale dietrofront, restituendo ai parlamentari anche gli arretrati dell'anno scorso mai corrisposti, mettendo nelle tasche dei deputati altri euro per evitare i ricorsi.
I COSTI DELLA POLITICA SICILIANA. Ed allora che puntuali vengono riproposti i costi della politica siciliana, di fatto equiparati a quelli dei politici nazionali. Il netto mensile per il presidente della Regione siciliana Salvatore Cuffaro è di 11.700 euro: 8.500 è lo stipendio base di parlamentare e 3.200 euro è l'indennità come capo dell'esecutivo. La cifra è stata recentemente fornita dallo stesso Cuffaro.I 90 deputati dell'Assemblea siciliana (l'Isola è regione autonoma) hanno l'indennità equiparata a quella dei senatori. Il bilancio interno dell'Ars, che comprende tutte le spese sostenute dal Parlamento siciliano, ammonta a circa 157 milioni di euro l'anno.
LA PROPOSTA. "Allineare l'indennità di deputato regionale a quella di deputato nazionale". Il parlamentare del PD all'Ars, Nino Di Guardo, invoca l'azzeramento degli aumenti e l'equiparazione della busta paga a quella dei deputati nazionali e non più a quella dei senatori. "Il nostro Paese - spiega Di Guardo - sta vivendo un momento economico molto difficile, migliaia di famiglie non riescono ad arrivare a fine mese e vi è un numero sempre più crescente di nuovi poveri, un fenomeno sempre più dilagante soprattutto in Sicilia. Anche se previsti dalla legge trovo immorali gli aumenti. Una classe politica che vuole essere credibile deve pensare a ridurre diarie, rimborsi e privilegi".
LO STIPENDIO DEL PRIMO MINISTRO ITALIANO.Il Presidente del Consiglio Romano Prodi nella Finanziaria 2007 si è ridotto lo stipendio annuo lordo di 36.900 euro. La diminuzione è in vigore dal 1 gennaio dello scorso anno in conseguenza della decisione di tagliare gli stipendi dei governanti del 30%. Il compenso lordo per l'intero 2007 del Premier è sceso a 86.101. Riduzione anche per ministri e sottosegretari con stipendi, decurtati di 24.601 e 22.179 euro, scesi a 57.401 e 51,761 euro.
I COSTI DELLE ALTRE REGIONI. Dai 25.600 euro mensili del Presidente della Provincia autonoma di Bolzano Luis Durnwalder, ai 7.102 della Presidente dell'Umbria Maria Pia Lorenzetti. I compensi di presidenti e consiglieri di altre regioni autonome sono molto vari. Fa scalpore lo stipendio del presidente della Provincia autonoma di Bolzano Luis Durnwalder - che guadagna al mese oltre 6.000 euro in più del cancelliere tedesco Angela Merkel (19.300 euro). La vicepresidente della giunta provinciale Luisa Gnecchi riceve 24.300 euro e il ministro degli esteri tedesco Frank Steinmeier 12.800. Il ministro della Sanità in Germania ha un'indennità di 16.300 euro, mentre l'assessore altoatesino alla Sanità incassa 22.900 euro. Il presidente della Repubblica Horst Koehler, infine, con un'indennità di 16.583 euro è superato di qualche centinaio di euro dalla vicepresidente del consiglio provinciale di Bolzano Rosa Thaler. Luciano Caveri, presidente della Valle d'Aosta, percepisce poco più di 10.200 euro al mese, gli assessori 8.558. Il presidente del Consiglio ne riceve quasi 10 mila, circa 7.300 i vice presidenti del Consiglio, 6.740 segretari e presidenti di commissione. I presidenti di Consiglio e Giunta della Regione Sardegna hanno circa 15 mila euro netti al mese. Il governatore Renato Soru riceve un emolumento base di circa 11 mila euro (come un consigliere regionale escluse le indennità) a cui si aggiungono altri 3 mila per la carica di presidente. Agli assessori, con il taglio di indennità deciso dall'attuale Giunta vanno da 10 a 11 mila euro al mese netti.Ammontano a 8.038 euro netti mensili le indennità di carica dei presidenti della Giunta e del Consiglio del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Illy e Alessandro Tesini. Il primato dei risparmi è rivendicato dalla regione Umbria: i presidenti di giunta, Maria Rita Lorenzetti, e consiglio, Mauro Tippolotti, percepiscono 7.102 euro mensili. Lo scorso maggio il consiglio regionale, in anticipo sulle altre assemblee regionali ha approvato una legge che taglia di circa il 9% le indennità dei consiglieri stabilizzandole intorno ai 6.600 euro. 05/01/2008
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