CORLEONE (PALERMO) - "Riina o Schirò?" ha chiesto, da una panchina trasformata in un improvvisato palco, il sindaco di Corleone, Antonino Iannazzo. E le centinaia di studenti, scesi in strada questa mattina per dire che "i corleonesi non sono tutti uguali", non hanno avuto dubbi. In coro, più volte, hanno risposto: "Schirò", dimostrando che, tra la prepotenza e la violenza del capomafia, e il coraggio e l'onestà del poliziotto Biagio Schirò, personaggio positivo della fiction di Mediaset su Riina, 'Il capo dei capi', loro scelgono il bene. "Questa è la risposta che Corleone dà a chi dice che i giovani qui si riconoscono in Riina", commenta Iannazzo, che non nega, però, che la presenza di tanti adolescenti, nella piazza intitolata ai giudici Falcone e Borsellino, sia dovuta anche alla presenza di Daniele Liotti, l'attore che nella fiction interpreta appunto Schirò, unico personaggio inventato del telefilm. "Ciò non toglie nulla al successo della nostra manifestazione - spiega - I ragazzi hanno accolto Liotti con entusiasmo, dimostrando di avere ben chiara la positività del ruolo che interpreta. Se, anche in futuro, uniremo la forza della tv e il sentire comune dei corleonesi, davvero, arriveremo a grandi risultati".Travolto da decine di ragazzi, l'attore fa fatica a parlare. "Non mi aspettavo una cosa simile: mi tremano le gambe", dice, strattonato dai fans che gli scattano foto con i cellulari. E difende con forza la fiction, accusata di evocare nei giovani un'immagine positiva del capomafia. "Il regista - spiega - ha scelto di raccontare Cosa nostra dal punto di vista dei 'cattivì: per questo i personaggi negativi sono più approfonditi. Il messaggio, però, è chiaro: tutti insieme contro la mafia". E al ministro della Giustizia, Mastella, che ieri aveva giudicato la trasmissione prodotta da Mediaset "diseducativa" e ne aveva sollecitato la sospensione, l'attore risponde: "Spegnere la tv non serve. Mastella dia risposte più serie e intelligenti, ad esempio, inserendo nelle scuole materie che spieghino cos'è la mafia e chi sono gli eroi che l'hanno combattuta".Ma gli studenti di Corleone cosa è la mafia sembrano saperlo. "Riina è cattivo" - dice Antonino, 11 anni, alunno della V elementare che esibisce fiero la maglietta distribuita ai ragazzi con la scritta 'Non voglio essere mafioso". "È un uomo che ha fatto cose cattive - continua -, che ha ammazzato persone buone". Del rischio che la fiction possa condizionare negativamente i più piccoli parla, invece, Giovanni, 17 anni, studente dell'istituto Agrario. "Noi 'grandi' - spiega - conosciamo la storia e sappiamo dove sta il bene, ma i ragazzini potrebbero essere attratti dal potere e dal denaro conquistati da Riina". "Ciò non vuol dire che la tv sia da censurare - conclude - Magari, in questo caso, dovrebbero essere le famiglie ad aiutare i bambini a dare la giusta interpretazione a ciò che vedono".
La Sicilia, 27/11/2007
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