giovedì 4 ottobre 2007
Rita Borsellino: "Intervenga l'esercito, perchè la situazione in Sicilia è critica"
PALERMO - In Sicilia per la prima volta questo governo può decidere di intervenire "prima dei morti ammazzati". Così Rita Borsellino scrive in una lettera al premier Romano Prodi e ai ministri dell'Interno e della Solidarietà sociale Giuliano Amato e Paolo Ferrero. E aggiunge: "Vi chiedo di non sottovalutare la situazione e di prevedere un piano di sicurezza per la Sicilia, che riveda le forze in campo e che, se può essere utile, impieghi anche l'esercito per la sorveglianza di obiettivi a rischio".Nella missiva, la sorella di Paolo Borsellino evidenzia che nell'isola "il clima si è inasprito" con "le intimidazioni contro la stampa, l'imprenditoria, la magistratura, l'associazionismo", "è come se quelle cartoline arrivate all'indirizzo di Riina e Provenzano con su scritto 'La pace è finita', avessero dato il via libera alle cosche di alzare il tiro, di rompere il silenzio per difendere i propri interessi sul territorio"."A tutto questo - aggiunge Rita Borsellino - la società siciliana ha dimostrato di volere reagire in maniera compatta con una 'nuova resistenza', con le associazioni di categoria degli industriali e dei commercianti a prendere posizione contro il racket, innescando un processo di cambiamento vero e profondo ma anche un inasprimento dello scontro con Cosa Nostra". "Rispetto a questa situazione - prosegue -, lo Stato e questo governo devono dare segnali chiari e forti. Se vogliamo che imprenditori, commercianti e cittadini possano finalmente liberarsi dal giogo della mafia, dobbiamo assicurare a chi denuncia la massima sicurezza e protezione. Se per questo è utile l'impiego dell'esercito, ben venga l'esercito"."Questa fase è troppo importante per la Sicilia - conclude Rita Borsellino -. Qui non si tratta di militarizzare il territorio, si tratta invece di proteggerlo e di garantire a questa terra di potersi finalmente liberare. Dalla morte di Paolo e Giovanni, non è trascorso giorno in cui non abbia lavorato per questo e credo, adesso, di non dovere e non potere restare in silenzio. Questo governo ha l'occasione di esserci. Davvero". La Sicilia, 04/10/2007
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