PALERMO - I carabinieri del Comando provinciale hanno arrestato il ricercato Enrico Scalavino, 36 anni, ritenuto esponente di spicco della famiglia mafiosa di "Corso Calatafimi", inserito nell'elenco dei 100 latitanti più pericolosi. Scalavino è stato bloccato nella notte dopo un inseguimento. Era ricercato dal maggio 2007, dopo che era riuscito a sfuggire all'operazione "Antartide" ed è accusato di associazione mafiosa, narcotraffico e di avere imposto il pagamento del pizzo a commercianti e imprenditori in una vasta zona della città. I carabinieri lo indicano come il "re del pizzo" a Palermo.Enrico Scalavino, 36 anni, conosciuto con il nomignolo di "Muschidda", è ritenuto dagli investigatori, un vero e proprio "re del pizzo". Organico alla cosca mafiosa di corso Calatafimi, il presunto estortore, spiegano i carabinieri, anche nel corso della latitanza, avrebbe avuto il compito di "gestire le estorsioni per le famiglie mafiose del centro cittadino". I carabinieri hanno arrestato Enrico Scalavino, sfuggito nel maggio scorso ad un'operazione antimafia, nella notte, nei pressi dell'ospedale Cervello, a Palermo. L'auto del latitante, una Renault Clio, è stata bloccata da diverse pattuglie dei militari. Il presunto estortore aveva con sé un documento d'identità falso. Gli investigatori hanno individuato il covo, dove avrebbe trascorso la latitanza, in un appartamento di via Leonardo Da Vinci. L'abitazione è stata perquisita.Il ministro dell'Interno Giuliano Amato e il suo vice Marco Minniti si sono congratulati con il comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, Gianfrancesco Siazzu, per la "brillante operazione" che ha portato all'arresto di Enrico Scalavino, considerato il "re del pizzo" nel capoluogo siciliano. "L'arresto di Scalavino - affermano Amato e Minniti in una nota – dimostra la determinazione delle Forze dell'Ordine contro i reati di estorsione e racket. Le forze imprenditoriali di tutta la Sicilia possono essere certe che lo Stato non darà tregua alle organizzazioni dedite al racket e che sarà al fianco, anche attraverso lo sviluppo del progetto per il 'garantè d'impresa, di tutti coloro che in questi mesi si stanno ribellando al pizzo".
«L'arresto di Scalavino, oltre a costituire l’ennesimo brillante risultato conseguito grazie alla grande professionalità e alla forte determinazione degli uomini dell’Arma dei Carabinieri del Comando provinciale di Palermo, è anche un ottimo segnale da parte delle Istituzioni per chi, soprattutto in questi ultimi tempi, ha deciso di contrastare a viso aperto il racket e l’arroganza dello strapotere mafioso nella nostra regione», ha dichiarato il vicepresidente della Commissione parlamentare Antimafia, il deputato dei Ds Giuseppe Lumia.
02/10/2007
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