di CLAUDIA FUSANI
ROMA - Voglia di tolleranza zero. Tutti un po' Rudolph Giuliani - l'ex sindaco di New York che per primo l'ha applicata negli anni novanta - e, per tornare in casa nostra, un po' Graziano Cioni, l'assessore diessino di Firenze che nella calura agostana ha tirato fuori dal cilindro l'arresto dei lavavetri perchè non rispettano le norme sull'igiene e sulla sicurezza così come prescrive l'articolo 650 del dodice penale. Quando c'è di mezzo la sicurezza, parla la pancia degli italiani, in modo diretto, senza fare sconti al politically correct. A destra, ma anche a sinistra, con buona pace di padri nobili e illustri pensatori. E' la fotografia che viene fuori dal sondaggio Ipr-Marketing per Repubblica.it che ieri - 3 settembre - ha interrogato un campione di mille cittadini sparsi per età, sesso e area geografica sui più recenti fatti di cronaca politica. Compresa la proposta leghista di sciopero fiscale su cui gli italiani - tutti, a destra e a sinistra - tirano indietro le unghie e dicono no (pur sentendosi fortemente penalizzati dal nostro regime fiscale). Una cosa è pretendere la propria sicurezza. Altro è andare contro lo Stato. Il senso civico è ancora salvo. Pare. I lavavetri vanno "puniti" - Il sondaggio affronta i temi del momento. A cominciare dai lavavetri. Per il 72 per cento degli italiani i signori che in un modo o nell'altro, con le buone e a volte con le cattive, ti insaponano il parabrezza a semafori e incroci "vanno puniti". Una percentuale netta, che schiaccia il 23 per cento dei contrari ad ogni tipo di provvedimento. Di quel 72%, il quaranta opta per "punizioni di tipo economico" e ben il 32 per cento chiede il carcere. All'interno di queste due percentuali, le differenze tra destra e sinistra non sono clamorose. Il 43 per cento di chi fa riferimento alla sinistra e il 46 a quello di destra chiede punizioni economiche. Ben il 22 per cento "guarda" a sinistra e - il 34 % a destra - vogliono addirittura il carcere. Multe alle prostitute in strada - Sul tema il sondaggio raccoglie il favore della stragrande maggioranza degli intervistati con percentuali quasi bulgare. In questi giorni, sull'onda dell'esempio Firenze - giunta di sinistra che ha preso una decisione sembrebbe di destra - altri sindaci hanno trovato il coraggio di dire cose che altrimenti avrebbero solo sussurrato. Marta Vincenzi - per esempio - , il neonominato sindaco ulivista di Genova, vuole applicare l'articolo 650 del codice, quello che fa arrestare i lavavetri, per le prostitute. Il tutto sullo sfondo di ministri come Amato e Damiano che dicono di togliere le prostitute dalle strade. E alla domanda se si sia favorevoli o contrari al fatto che il Comune possa "multare le prostitute per strada", il 67 per cento degli intervistati dice un sì netto. Significativa anche la composizione politica: è favorevole il 48 per cento di chi si dichiara elettore di centrosinistra e l'84 per cento di chi si dice di centrodestra. Il passo logico successivo sembra essere quello di un ritorno alle case chiuse seppur gestite in cooperativa dalle lucciole. La discriminante della domanda infatti è il luogo, cioè "per strada", e non la prostituzione in sè. Writers e graffitari, opinioni diverse - Un'altra emergenza nazionale sembrano essere diventati i giovanotti, a volte anche un po' in là con gli anni, che armati di bombolette spray colorano muri, vagoni dei treni e palazzi. Negli Usa è arte. Qui dipende da dove l'estro cromatico decide di esprimersi e se lo fa sulla facciata appena restaurata, la rabbia abbuia l'eventuale espressione artistica. Il sindaco di Bologna Sergio Cofferati, un altro simbolo della sinistra, lancerà oggi la campagna antigraffiti. Anche su questo punto l'opinione degli intervistati è in maggioranza (54%) favorevole alle multe antigraffiti. Con una sorpresa: il 52 per cento di chi si dichiara di centrosinistra e il 62% di centrodestra sono favorevoli. Numeri che sembrano dare ragione all'interventismo antigraffitaro. No allo sciopero fiscale - Bossi non convince e non trascina. E per la prima volta in questa panoramica di umori al rientro dalle vacanze vince (43% con netta prevalenza di cittadini di sinistra) chi "non condivide" la proposta della rivolta fiscale. Se si conta poi che il 34 per cento dice di condividerla ma aggiunge subito dopo che "non la metterà mai in pratica", il progetto leghista viene bocciato su tutta la linea. Segno che il rispetto per le istituzioni è ancora alto. Attenzione, però, a non tirare la corda. Perchè se al di là delle parole prevale il buon senso, non può essere ignorato che il 74 per cento degli intervistati denuncia di "pagare più tasse rispetto ai servizi che riceve", una percentuale che trova d'accordo l'elettore di entrambi gli schieramenti. Solo il 14 per cento considera equa la bilancia di tasse e servizi. Esiste poi una quota - l'11 per cento - che ammette di pagare meno tasse rispetto ai servizi che riceve in cambio dallo Stato. Molto onesti. O molto evasori.
ROMA - Voglia di tolleranza zero. Tutti un po' Rudolph Giuliani - l'ex sindaco di New York che per primo l'ha applicata negli anni novanta - e, per tornare in casa nostra, un po' Graziano Cioni, l'assessore diessino di Firenze che nella calura agostana ha tirato fuori dal cilindro l'arresto dei lavavetri perchè non rispettano le norme sull'igiene e sulla sicurezza così come prescrive l'articolo 650 del dodice penale. Quando c'è di mezzo la sicurezza, parla la pancia degli italiani, in modo diretto, senza fare sconti al politically correct. A destra, ma anche a sinistra, con buona pace di padri nobili e illustri pensatori. E' la fotografia che viene fuori dal sondaggio Ipr-Marketing per Repubblica.it che ieri - 3 settembre - ha interrogato un campione di mille cittadini sparsi per età, sesso e area geografica sui più recenti fatti di cronaca politica. Compresa la proposta leghista di sciopero fiscale su cui gli italiani - tutti, a destra e a sinistra - tirano indietro le unghie e dicono no (pur sentendosi fortemente penalizzati dal nostro regime fiscale). Una cosa è pretendere la propria sicurezza. Altro è andare contro lo Stato. Il senso civico è ancora salvo. Pare. I lavavetri vanno "puniti" - Il sondaggio affronta i temi del momento. A cominciare dai lavavetri. Per il 72 per cento degli italiani i signori che in un modo o nell'altro, con le buone e a volte con le cattive, ti insaponano il parabrezza a semafori e incroci "vanno puniti". Una percentuale netta, che schiaccia il 23 per cento dei contrari ad ogni tipo di provvedimento. Di quel 72%, il quaranta opta per "punizioni di tipo economico" e ben il 32 per cento chiede il carcere. All'interno di queste due percentuali, le differenze tra destra e sinistra non sono clamorose. Il 43 per cento di chi fa riferimento alla sinistra e il 46 a quello di destra chiede punizioni economiche. Ben il 22 per cento "guarda" a sinistra e - il 34 % a destra - vogliono addirittura il carcere. Multe alle prostitute in strada - Sul tema il sondaggio raccoglie il favore della stragrande maggioranza degli intervistati con percentuali quasi bulgare. In questi giorni, sull'onda dell'esempio Firenze - giunta di sinistra che ha preso una decisione sembrebbe di destra - altri sindaci hanno trovato il coraggio di dire cose che altrimenti avrebbero solo sussurrato. Marta Vincenzi - per esempio - , il neonominato sindaco ulivista di Genova, vuole applicare l'articolo 650 del codice, quello che fa arrestare i lavavetri, per le prostitute. Il tutto sullo sfondo di ministri come Amato e Damiano che dicono di togliere le prostitute dalle strade. E alla domanda se si sia favorevoli o contrari al fatto che il Comune possa "multare le prostitute per strada", il 67 per cento degli intervistati dice un sì netto. Significativa anche la composizione politica: è favorevole il 48 per cento di chi si dichiara elettore di centrosinistra e l'84 per cento di chi si dice di centrodestra. Il passo logico successivo sembra essere quello di un ritorno alle case chiuse seppur gestite in cooperativa dalle lucciole. La discriminante della domanda infatti è il luogo, cioè "per strada", e non la prostituzione in sè. Writers e graffitari, opinioni diverse - Un'altra emergenza nazionale sembrano essere diventati i giovanotti, a volte anche un po' in là con gli anni, che armati di bombolette spray colorano muri, vagoni dei treni e palazzi. Negli Usa è arte. Qui dipende da dove l'estro cromatico decide di esprimersi e se lo fa sulla facciata appena restaurata, la rabbia abbuia l'eventuale espressione artistica. Il sindaco di Bologna Sergio Cofferati, un altro simbolo della sinistra, lancerà oggi la campagna antigraffiti. Anche su questo punto l'opinione degli intervistati è in maggioranza (54%) favorevole alle multe antigraffiti. Con una sorpresa: il 52 per cento di chi si dichiara di centrosinistra e il 62% di centrodestra sono favorevoli. Numeri che sembrano dare ragione all'interventismo antigraffitaro. No allo sciopero fiscale - Bossi non convince e non trascina. E per la prima volta in questa panoramica di umori al rientro dalle vacanze vince (43% con netta prevalenza di cittadini di sinistra) chi "non condivide" la proposta della rivolta fiscale. Se si conta poi che il 34 per cento dice di condividerla ma aggiunge subito dopo che "non la metterà mai in pratica", il progetto leghista viene bocciato su tutta la linea. Segno che il rispetto per le istituzioni è ancora alto. Attenzione, però, a non tirare la corda. Perchè se al di là delle parole prevale il buon senso, non può essere ignorato che il 74 per cento degli intervistati denuncia di "pagare più tasse rispetto ai servizi che riceve", una percentuale che trova d'accordo l'elettore di entrambi gli schieramenti. Solo il 14 per cento considera equa la bilancia di tasse e servizi. Esiste poi una quota - l'11 per cento - che ammette di pagare meno tasse rispetto ai servizi che riceve in cambio dallo Stato. Molto onesti. O molto evasori.
(La Repubblica, 4 settembre 2007)
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