Al Sindaco Antonino Iannazzo
Al Presidente del Consiglio Comunale Mario Lanza
Il mese scorso abbiamo rilevato che una delle zone più pregevoli di Corleone, le Cascate delle due Rocche, per via dei lavori di “Intervento di riqualificazione ambientale nell'area gole del torrente di Corleone e delle due rocche” è diventata una zona desertica. Nel nostro sito http://www.arcicorleone.too.it/ troverete l'album fotografico su quanto da noi riscontrato. Vegetazione e alberi estirpati, prosciugamento del cosiddetto tinello, dove viveva la fauna che anche in estate sopravviveva in una pozza di acqua stagnante, conformazione dei luoghi modificata. Adesso vogliamo capire se tutto quello che è stato fatto, a prima vista disastroso, ha rispettato quanto previsto dal progetto e i limiti imposti. A tale scopo chiediamo:
1. Al Sindaco, alla Giunta, al Presidente del Consiglio e ai consiglieri di utilizzare il potere di controllo per vedere se i lavori hanno seguito quanto riportato dal progetto, se hanno seguito le condizioni dettate dalla Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Palermo e le prescrizioni dell'Ispettorato Dipartimentale delle Foreste di Palermo.
2. Che tali atti (progetto e pareri) possano essere messi a nostra disposizione per avere maggiore chiarezza.
Secondo il parere di alcuni ambientalisti il danno è oramai fatto, ma da un lato possiamo ancora salvare il salvabile e dall'altro possiamo aprire una riflessione sui pochi beni che ancora questa città conserva, oltre al fatto di avere la possibilità di un controllo sui lavori.
Certi di una vostra celere risposta
vi porgiamo distinti saluti
Li 27/09/2007 Il Presidente
Massimo Provenzano
Ho ricevuto in qualità di Web Maaster del sito www.corleoneworld.eu la richiesta di pubblicare la lettera inviata da Massimo Provenzano al Sindaco e al Presidente del Consiglio di Corleone sul mio sito www.corleoneworld.eu dove veniva fatta richiesta di verificare e controllare i lavori per avere certezza che gli stessi si stiano svolgendo in conformità delle previsioni progettuali e dei pareri degli enti preposti e solo per scrupolo di coscienza prima di procedere a tale pubblicazione mi sono voluto rendere conto di persona di cosa in atto vi è sui luoghi. Pertanto oggi , chiesti i permessi al responsabile del cantiere mi sono recato sui luoghi ed a giudicare da quello che ho visto devo dire che forse si sta esagerando troppo . Parlo a titolo privato e da tecnico e non da webmaster di un sito internet. Forse per chi non è un addetto ai lavori un cantiere puo sembrare arido e sterile durante l'esecuzione dei lavori , lo è anche per una semplice casa quando questa viene vista grezza e senza i dovuti rifiniture , e a volte la prima impressione ha un effetto negativo per chi non ha molta dimistichezza nell'immaginare lo satato finale delle opere .
RispondiEliminaDetto questo , ho valutato conoscendo bene i luoghi (per cio che era fruibile) prima dell'intervento le modifiche che sono in corso sui luoghi e quello che subito colpisce è la totale assenza della vecchia discarica fatta da lavatrici , copertoni, e sacchetti di spazzatura che ormai da tempo facevano parte del paesaggio, ho notato anche l'assenza di rovi e sterpaglie varie che per pura incuria e impropriamente venivano considerata macchia mediterranea dove si annidavano insetti di tutti i generi , e nascondevano grossi massi discattati dalla parete rocciosa che potevano recare seri danni ai visitatori in caso di scivolamento .Quello che si vede e che ho documentato con delle foto che pubblicherò sul mio sito è una semplice sistemazione delle aree e dei percorsi già presenti sui luoghi, muretti in pietra del luogo posti a secco (senza uso di cemento o leganti) lungo i margini dei viali che hanno preso il posto degli orribili muri di cemento armato realizzati in tempi passati, muretti sempre in pietra del luogo e sempre a secco lungo le pendici della rocca (lato galleria) che danno un minimo di regolarità ai luoghi e che una volta ultimati e decorati con piante e alberi andranno certamente a valorizzare l'area che per tanto tempo è stata priva di qualsiasi manutenzione. La parte sottostante il ponte ad arco acuto che all'epoca del primo intervento condotto sui luoghi era stato lasciato privo di rivestimento ( cemento a faccia vista) è stato rivestito con pietra squadrata dando più armonia e pulizia a quell'area dove sempre il grigio del cemento metteva in risalto gli scoli neri dell'acqua non regimentata.
I percorsi naturali che con molta fatica e accessibili solo a esperti scalatori (assolutamente impossibili anche a coloro con lievi Handicap motori)erano cosparsi di sterpaglie sono stati puliti e consentiranno un più agevole accesso ai luoghi.
L'assenza di acqua nel "tinello grande" non è certo imputabile ai lavori (sono sempre 6 mesi che non piove) sono sempre presenti i ristagni di acqua nella zona a valle della cascata "le lucertole ci sono sempre"
Il restauro dei mulini, che per anni sono stati lasciati all'incuria del tempo hanno restituito alla città una parte di storia che si stava perdendo ,le sterpaglie non davano l'effetiva consistenza del manufatto e devo dire è stata una bella sorpreva constatarne le dimensioni e le forme che cosi restaurate si armonizzano perfettamente con l'ambiente.
A mio parere , con la piantumazione dei gia previsti 300 alberi (circa 1 albero ogni 25 mq) l'area ritornerà ad essere quella di sempre , migliorata, più fruibile e con delle potenzialità maggiori in ordine ad proprio utilizzo. Quanto detto , non entra nel merito delle valutazioni richieste agli Organi di controllo dalla lettera di Massimo Provenzano che presto pubblicherò su www.corleoneworld.eu, maggiori informazioni sul progetto e sulle prescrizioni in esso contenute sono da ritenersi indispensabili anche solo per dipanare eventuali dubbi legittimi .
Arch. Arcangelo Ruffino