Il famoso fotografo torna con una campagna choc. Per dire "No" all'anoressia e pubblicizzare un marchio di moda
Un pugno nello stomaco, uno di quelli ai quali Oliviero Toscani ci ha abituato negli anni. Lei è una ragazza francese ammalata di anoressia fotografata completamente nuda per la campagna pubblicitaria di un marchio di streetwear in ascesa. Ad accompagnare la foto l’assunto “No anorexia”, e fin qui… L’immagine campeggia, enorme, per le strade di Milano proprio nelle giornate che la città dedica alle sfilate e alla moda: quella moda che è sempre la prima accusata quando si parla di disturbi alimentari. Ma non tutti apprezzano la provocazione. Racconta Panenutella: «Il nuovo progetto-choc di Oliviero Toscani, da oggi in doppia pagina su Repubblica, con affissioni enormi in giro per l’Italia, maxi affissione in corso Venezia a Milano proprio durante la Settimana della Moda, non è stato gradito dal Corriere della Sera. Paolino Mieli ha censurato la campagna (appoggiata da Livia Turco con tanto di lettera d’apprezzamento e d’appoggio etc etc ), che quindi non sarà pubblicata sul “candido” Corriere. Il Corriere è stato l’unico giornale italiano a rifiutare la pagina che, tra oggi e domani e dopodomani, uscirà in varie testate: Il Giornale, Sole 24, Libero, Vanity Fair, etc. Questo per l’Italia. Per il mondo anche Elle France non ha voluto pubblicarlo». La perplessità non è soltanto di Mieli. «La reazione di pancia è immediata: ci mancava solo questo a rafforzare le anoressiche che giàsi sentono invincibili e assolutamente certe di essere nel giusto tanto da poter dominare uno degli istinti primordiali della vita: la fame, la sopravvivenza. Adesso sono state scelte come "musa" di un grande fotografo di moda, ingaggiato da una sigla fashion. A chi farà bene questo? Davvero alle ragazze che si lasciano morire d'inedia con lucida determinazione o ad attirare i riflettori su una assai poco nota casa di moda? Poi mi obbligo a guidare la mente in un percorso meno istintivo: forse vale comunque la pena di esporre tanto dolore, qualunque sia il suo fine. Se anche servirà a salvare una sola donna, e le persone che la amano, dal cadere nell'abisso dell'anoressia, allora ne vara' la pena.... anche se i benefici più cospicui dovessero andare al conto economico di quella quasi sconosciuta maison», si riflette su Kttbblog. E voi cosa ne pensate? Queste "provocazioni" servono davvero? O sono utili soltanto a... Oliviero Toscani?
Un pugno nello stomaco, uno di quelli ai quali Oliviero Toscani ci ha abituato negli anni. Lei è una ragazza francese ammalata di anoressia fotografata completamente nuda per la campagna pubblicitaria di un marchio di streetwear in ascesa. Ad accompagnare la foto l’assunto “No anorexia”, e fin qui… L’immagine campeggia, enorme, per le strade di Milano proprio nelle giornate che la città dedica alle sfilate e alla moda: quella moda che è sempre la prima accusata quando si parla di disturbi alimentari. Ma non tutti apprezzano la provocazione. Racconta Panenutella: «Il nuovo progetto-choc di Oliviero Toscani, da oggi in doppia pagina su Repubblica, con affissioni enormi in giro per l’Italia, maxi affissione in corso Venezia a Milano proprio durante la Settimana della Moda, non è stato gradito dal Corriere della Sera. Paolino Mieli ha censurato la campagna (appoggiata da Livia Turco con tanto di lettera d’apprezzamento e d’appoggio etc etc ), che quindi non sarà pubblicata sul “candido” Corriere. Il Corriere è stato l’unico giornale italiano a rifiutare la pagina che, tra oggi e domani e dopodomani, uscirà in varie testate: Il Giornale, Sole 24, Libero, Vanity Fair, etc. Questo per l’Italia. Per il mondo anche Elle France non ha voluto pubblicarlo». La perplessità non è soltanto di Mieli. «La reazione di pancia è immediata: ci mancava solo questo a rafforzare le anoressiche che giàsi sentono invincibili e assolutamente certe di essere nel giusto tanto da poter dominare uno degli istinti primordiali della vita: la fame, la sopravvivenza. Adesso sono state scelte come "musa" di un grande fotografo di moda, ingaggiato da una sigla fashion. A chi farà bene questo? Davvero alle ragazze che si lasciano morire d'inedia con lucida determinazione o ad attirare i riflettori su una assai poco nota casa di moda? Poi mi obbligo a guidare la mente in un percorso meno istintivo: forse vale comunque la pena di esporre tanto dolore, qualunque sia il suo fine. Se anche servirà a salvare una sola donna, e le persone che la amano, dal cadere nell'abisso dell'anoressia, allora ne vara' la pena.... anche se i benefici più cospicui dovessero andare al conto economico di quella quasi sconosciuta maison», si riflette su Kttbblog. E voi cosa ne pensate? Queste "provocazioni" servono davvero? O sono utili soltanto a... Oliviero Toscani?
24 settembre 2007 - 17:37
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